02 maggio 2011

...E' RITORNATO MAGGIO!

Dopo la Pasqua passata in compagnia nei locali delle Dogane, la Proloco Boschi vi aspetta anche
DOMENICA 8 MAGGIO alle ore 12.30
con un menù tutto casalingo a € 14,00 (bambini fino a 8 anni gratis)

• Tagliatelle all’ortica (o gialle) al ragù
• Crescentine e affettati
• Dolce
• Vino

Per informazioni 3409682044 o 347.6010062
INGRESSO RISERVATO AI TESSERATI 2011

APRILE NON C'E' PIU'...

Un nostro amico ha realizzato un pò di tempo fa un sito che vi consigliamo di visitare
http://poggiodeiboschi.altervista.org/index.htm
Vi ha raccolto curiosità, leggende e testimonianze legate al nostro territorio e alla nostra storia.
Per darvi un'idea riportiamo qualche antica tradizione del mese di Maggio, appena cominciato...

1° Maggio
A mezzanotte del 30 Aprile era usanza fare la corsa a chi arrivava prima da Granaglione a Calvigi, perchè il fortunato e devoto podista avrebbe ricevuto la grazia dalla Madonna.
In tutto l'Alto Reno è antichissima tradizione comune festeggiare l'inizio della primavera. Questo coincide con la festa celtica di Beltaine, la divinità della fertilità e della rinascita della natura, in cui si salutava l'inizio della metà luminosa dell'anno.

Le domeniche del mese di Maggio le fanciulle granaglionesi andavano (di notte verso le ore 2 - 3) in pellegrinaggio a Calvigi pregando e cantando, nell'intento sottinteso di poter trovare marito o altre grazie.
Negli altri paesi, le ragazze andavano a "cantare" il Rosario nella chiesa del paese.

Il Maggio lirico e drammatico
La tradizione antichissima di celebrare il ritorno della primavera con canti e feste distingue due tipi di "Maggio": il lirico e il drammatico. Il Maggio lirico è a sua volta di due tipi: Sacro, detto anche Delle Anime Purganti, e profano. Il profano contiene diversi elementi: le lodi della primavera, il rifiorire di tutta la natura e l'esaltazione della donna amata. Il maggio sacro dipinge a colori foschi le aspre pene del Purgatorio e chiede il suffragio dei defunti. In nessuno dei due manca mai la particolarità della questua o domanda della mancia.
Il Maggio drammatico infine era una vera rappresentazione teatrale in canto, dallo spirito schiettamente popolare. Gli argomenti trattati erano sacri oppure profani e cavallereschi. I testi e le semplici melodie su cui si cantavano le quartine venivano tramandate di padre in figlio. La notte del 30 Aprile in tutti i paesi della zona era gran festa. Gruppi di giovanotti passavano di borgata in borgata "cantando Maggio", con in testa alla brigata un albero di pungitopo e altri addobbi. Davanti ad ogni uscio si fermavano e cominciavano a cantare, finchè all'interno la lampada non si accendeva. La padrona di casa scendeva per offrire ai cantori prosciutto, formaggio, uova e un bicchiere di vino, ricevendo in cambio un limone. La notte passava così tra canti e vino: la mattina erano tutti brilli. Dai testi del Maggio, soprattutto quelli delle zone piu' remote come Casa Moschini, si comprende bene lo spirito della tradizione: un gioioso canto alla primavera che ritorna dopo l'inverno che, i montagna, era sinonimo di isolamento e fame. Sussurrati nelle veglie invernali, gli amori si manifestavano ora apertamente: il Maggio è anche occasione per dichiarazioni e serenate alla ragazza del cuore.